
Il Ponte - vecchio confine fra Italia ed Austria
Verso la metà del XV° secolo Pontebba passa sotto il diretto dominio della Repubblica Veneta.
Successivamente, nel XVIII° secolo, Pontebba segnava il confine orientale tra la Repubblica Veneta e l’Impero austriaco.
La “Pontebba Veneta” era divisa dalla “Pontebba Imperiale” dal torrente Pontebbana e proprio il ponte segnava il vecchio punto di confine.
Venezia aveva un particolare interesse per il Canal del Ferro: Moggio infatti rappresentava il capoluogo della valle e, con il suo castello, un valido baluardo difensivo contro le invasioni mentre Pontebba rappresentava un punto strategico di frontiera e commerciale: l’avamposto friulano verso il mondo germanico. Inoltre l’enorme ricchezza boschiva della zona era indispensabile per rifornire i cantieri navali della Serenissima.
Nel corso del 1685 avviene la consacrazione per Pontebba di fregiarsi del titolo di “Terra” che il Senato Veneto concedeva a quelle località che avevano assunto nel tempo prerogative e titoli di primaria importanza. Un onore che la Serenissima ha concesso a pochi siti.
L’anno 1797 è quello che sancisce la fine della Repubblica di Venezia. Quest’ultima, già logorata dalle guerre di successione, si trovava già in crisi economica e politica.
Nei primi mesi del 1797 l’armata di Napoleone Bonaparte proseguendo l’avanzata in Italia, entrò a Treviso il 12 marzo 1797 e da qui iniziò la campagna risolutiva contro l’esercito imperiale austriaco comandato dall’arciduca Carlo.
Napoleone affidò al generale Massena il compito di respingere l’esercito austriaco lungo il Canal del Ferro. Il generale non fallì l’incarico: dopo aver catturato ben 600 prigionieri entrò il 21 marzo 1797 a Pontebba. Pontebba in questa data venne anche saccheggiata.
Venuto a conoscenza di tali azioni banditesche, tuttavia, Napoleone ordinò che i comandanti di divisione responsabili delle razzie nei villaggi friulani venissero fucilati sul posto.
La prima campagna napoleonica in Italia (2 aprile 1796 – 18 aprile 1797) segnò la fine della Repubblica di Venezia.
La notte del 17 ottobre 1797, presso la villa Manin di Passariano, i plenipotenziari francesi ed austriaci firmarono il Trattato di Campoformido in esito al quale i confini degli Stati vengono ridisegnati.
Fu in base alle disposizioni del Trattato di Campoformido che i confini degli Stati vengono ridisegnati: il Friuli e tutti i territori dell’ex Repubblica di Venezia vennero ceduti all’Austria, mentre i Paesi Bassi Austriaci (Province Belgiche) furono ceduti alla Francia che ottenne il riconoscimento di Repubblica Cisalpina. In sostanza Venezia all’Austria e la Lombardia ai francesi.
L’amministrazione del territorio era attribuita, durante la Repubblica di Venezia, ai Luogotenenti della Patria del Friuli fino al 1797, i quali godevano di ampie prerogative e facoltà.
Anche se oggi il confine non esiste più, rimane comunque il ponte sul torrente Pontebbana a testimoniare il limite tra l’abitato di Pontafel e quello di Pontebba che è diventato il punto di incontro e non più di separazione tra due culture all’interno dell’Europa.
La sua attuale ubicazione è quella d’anteguerra ‘15 – ‘18. L’attuale ponte, con una carreggiata più grande, è stato ricostruito negli anni ‘50 a seguito del crollo del manufatto precedente. Le prime notizie scritte sulla sua esistenza risalgono al 1442, quando si affida al muratore Giuseppe d’Incaroio, abitante a Pontebba, il suo rifacimento (l’opera verrà a costare oltre 2000 ducati).
Da sempre punto di confine vigilato, con relative garitte o casermette, ha subito in data imprecisata, comunque anteriore al 1800, uno spostamento verso sud e cioè nell’attuale sede.
Il Ponte, oltre ad esser stato testimone per secoli del passaggio di principi, re e personaggi illustri, fu tra l’altro percorso a piedi da Giosuè Carducci, durante una sua breve visita a Pontafel nell’agosto del 1885.
La sua funzione, con la fine del I° conflitto mondiale, è venuta meno essendosi spostato il confine a Coccau.